ANNUS HORRIBILIS PER OLIVICOLTURA PUGLIESE; SALE CONTA DANNI
“Non bastavano le gelate che hanno colpito a febbraio e marzo le province di Bari, BAT e Foggia, e le grandinate violente dei mesi successivi, la Xylella a Lecce, ora anche la straordinaria ondata di maltempo su Brindisi e Taranto ha finito di completare un quadro disastroso. Il 2018 sarà ricordato come l’annus horribilis per l’olivicoltura pugliese che conta i danni di un clima ostile e impietoso e di calamità naturali di gravità incalcolabili. La stima del danno ormai è salita a 1 miliardo e 600 milioni di euro, perché al crollo produttivo in termini di olive e olio va sommata la perdita del patrimonio strutturale degli ulivi. Per il ripristino del potenziale produttivo serviranno risorse ingenti e straordinarie”, è il resoconto stilato dal Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, anche alla luce degli ultimi eventi calamitosi.
Pur avendo già richiesto che siano attivate le verifiche in campo per la declaratoria di calamità naturale per gli eventi degli ultimi giorni, attendendo che il Governo disponga la deroga per le colture assicurabili per tutte le calamità del 2018 abbattutesi sull’agricoltura pugliese, per Coldiretti Puglia è necessario andare oltre il Decreto 102. E’ in fase di ultimazione il bando per accedere alla dotazione finanziaria con cui, dal bilancio autonomo della Regione Puglia, è stato destinato 1 milione di euro alle imprese olivicole danneggiate dalle gelate, una somma assolutamente insufficiente – specifica Coldiretti Puglia – ma che rappresenta una prima concreta boccata d’ossigeno al settore.
“Va attivato ogni altro strumento utile ad aiutare gli olivicoltori in una campagna disastrosa. Tromba d’aria e nubifragi delle ultime 48 ore si sono lasciati alle spalle alberi sradicati o spezzati in due e un manto di olive spazzate via dalle forti raffiche di vento – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – mentre dai campi allagati partono ruscelli che trascinano le olive strappate via dagli alberi. L’annata 2018 aveva, tra l’altro, già determinato un aumento dei costi di produzione a carico degli olivicoltori, impegnati in operazioni colturali continue a causa delle frequenti ondate di maltempo. Con l’ultima tromba d’aria il bollettino è divenuto catastrofico. In questo contesto è necessario che il Piano Olivicolo Nazionale investa e punti su una regione che produce oltre il 50% dell’olio extravergine italiano, per potenziare una filiera olearia che in Puglia vale 750milioni di euro e che ancora nei primi 6 mesi del 2018 ha visto crescere le esportazioni del 2,1% per un valore di 66 milioni di euro”.
Non solo danni alle produzioni, ma anche alle strutture – afferma Coldiretti Puglia – smottamenti, muretti a secco distrutti dalla violenza delle acque, fabbricati rurali allagati, collegamenti interrotti rendono drammatica una situazione ormai di difficile gestione.
Forte la preoccupazione di Coldiretti Puglia che la brusca diminuzione di olio extravergine pugliese faccia crescere le importazioni di olio dall’estero, perché al danno si aggiungerebbe la beffa. Se si vuole acquistare un ‘vero’ extravergine ‘made in Italy’ bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 7-8 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione. I 3 elementi da tenere sempre d’occhio sono prezzo, anno di produzione e scadenza.
La Puglia solo nel primo trimestre 2018 ha importato 43,3 milioni di euro di olio extravergine da Grecia e Tunisia e per questo serve una stretta sui controlli sull’origine dell’olio in etichetta e sia finalmente completato il percorso del disegno di legge sui reati agroalimentari, elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, magistrato e presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, promosso da Coldiretti.