ANCORA DOLORE, IL COVID SPEZZA LA VITA DI FRANCESCO MONTARULI
Ancora dolore! Basta soffermarsi su queste due cupe parole per comprendere quello che si sta vivendo da mesi a Ruvo di Puglia. La prima ondata ha solo sfiorato il Meridione, senza lasciare ferite che mai si rimargineranno. Da ottobre in poi, il Covid è diventato sempre più ingestibile. Un acceleratore di morte, un giustiziere delle nostre vite.
Si abbassa l’età media anche se non c’è un dolore differente dal salutare un novantenne o cinquantenne. Rimane il dramma comunque.
Salutare un cittadino attivo come Francesco Montaruli fa male: va via a 48 anni lasciando sua moglie Anna e due piccoli bambini. La sua voglia di vivere, la sua simpatia, il suo essere sempre propositivo facevano parte di questa comunità. Si era battuto per il pericolo legato ai cinghiali sulla strada per Calentano, combatteva per i valori sani e civili della nostra comunità.
Sulle bacheche social, la vita di Francesco è ripercorsa attraverso le foto, le dediche, i ricordi più intimi di chi lo ha conosciuto.
Dal 1 gennaio poi, la sua storia si era incupita per lo smarrimento di Enea, suo amico fidato scappato via dalla sua abitazione e mai più ritrovato: “Mi manchi da morire amico mio”, scriveva sul suo profilo facebook. La stessa frase che in molti gli hanno dedicato.
E succede che il sole non splenda più come lo ricordavamo noi.
Ancora dolore!