Commercio

AMBROSI ELETTO VICEPRESIDENTE NAZIONALE DI CONFCOMMERCIO – AVRÀ LA DELEGA PER IL MEZZOGIORNO

Il Consiglio nazionale di Confcommercio – Imprese per l’Italia, su proposta del presidente Carlo Sangalli, ha eletto Alessandro Ambrosi vicepresidente nazionale dell’associazione, affidandogli la delega per il Mezzogiorno. Ambrosi, barese, è già presidente di Confcommercio Puglia e Bari-Bat, nonché presidente della Camera di Commercio Bari-Bat.
“La classe dirigente del Sud Italia, gli imprenditori devono mostrare uno straordinario senso di responsabilità. La svolta deve essere quella che mette l’impresa al centro delle politiche economiche, perchè si tratta di revisionare il motore della crescita. Soprattutto le aziende lamentano le carenze infrastrutturali, una burocrazia pubblica farraginosa e inefficace, una imposizione fiscale a livelli non più sostenibili e l’illegalità diffusa in particolare in alcune aree del Mezzogiorno. Il nostro impegno sarà per affrontare queste problematiche chiedendo che alle politiche locali si affianchino con forza quelle nazionali”, spiega Ambrosi che sottolinea come una delle più importanti sfide riguardi la questione dell’accesso al credito che “ancora, di fatto, divide in due l’Italia: nel Sud il costo del credito è il doppio rispetto alle altre aree del Paese. Una situazione che non può andare avanti e che rimette in discussione tutte le regole del libero mercato e della corretta concorrenza”.
Secondo il neo vicepresidente nazionale di Confcommercio, “servono nuovi strumenti e azioni. E’ indispensabile un lavoro di squadra delle Istituzioni, pubbliche e private, delle associazioni d’impresa e dei sindacati dei lavoratori. Non a caso da tempo Confcommercio ha continuato ad affiancare ai temi sindacali un numero crescente di servizi, dalla formazione, alla sicurezza, all’espletamento della burocrazia”.
Infine un riferimento ad uno sviluppo del Mezzogiorno, “compatibile con quelle che sono le straordinarie peculiarità del territorio. Trivelle per le ricerche petrolifere e Tap? Per quest’ultima immagino un approdo diverso dalla marina di Melendugno, in un’oasi naturalistica tra le più belle d’Europa. La Tap può essere una buona idea a patto di usare il buon senso. Per le trivellazioni a mare, resto convinto che siano ben altri gli sbocchi economici da perseguire”.

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