AMBROSI: "BARI-ROMA E RITORNO? 1.100 € CON ALITALIA. I BARESI MERITANO RISPETTO"
Sandro Ambrosi, presidente Cdc, chiede rispetto per i baresi e tariffe accessibili per gli spostamenti da e verso la Capitale: “La compagnia di bandiera abbassi le tariffe da nababbi dei voli. Non si possono spendere 1.100 euro per andare e tornare da Roma in giornata. Non sempre i viaggi si possono programmare per tempo. Più rispetto per i territori e per i suoi cittadini, impegnati nella ripresa del Paese”.
Il testo della lettera di Ambrosi
“Se non altro perché l’Alitalia gli Emirati Arabi ormai ce li ha in famiglia – da quando Etihad Airways ha fatto ingresso nel capitale – dovrebbe avere un certo riguardo per le tratte, da e per Bari. Perché noi baresi un po’ arabi, non Emirati ma emeriti, lo siamo: la città nel IX secolo dell’era cristiana è stata per circa 25 anni un emirato. L’Emirato di Bari, si chiamava proprio cosi e durò dall’ 847 all’871.
All’Alitalia devono aver pensato che, in quanto arabi emeriti, secoli e secoli dopo abbiamo mantenuto la ricchezza degli emiri di Bari Khalfun, Muffarag-ibn-Sallám e Sawdan. Tale da poterci far spendere 1.100 euro per andare e tornare da Roma in giornata. Tanto avrei dovuto pagare l’altro giorno il biglietto, per raggiungere la Capitale con un volo Alitalia e partecipare ad una riunione di lavoro convocata all’improvviso. Uno sproposito e quindi vi ho rinunziato. Sono andato a Roma in auto, perché se avessi preso il treno delle 7,14 sarei arrivato troppo tardi.
So che questa mia esternazione di protesta si va a unire a quella di tanti cittadini comuni. Che da anni sono vessati alla stessa maniera. Come anche a quella del governatore Michele Emiliano e degli industriali pugliesi che lo scorso anno, proprio di questi tempi, fecero analoghe e indignate considerazioni. In questo modo si isola un territorio, lo si penalizza fortemente, la Puglia il cui pil pro capite vale metà di quello della Lombardia. Si azzerano gli sforzi di chi fatica per studiare azioni e programmare politiche per fare sviluppo economico. Senza collegamenti frequenti, efficienti e competitivi non si va da nessuna parte. E poi occorre uscire dalla logica del “programma e risparmi”, come se da qui si dovesse partire solo per andare in vacanza.