AttualitàPalazzo Avitaja

All’Ufficio Anagrafe i ruvesi decideranno sulla donazione degli organi. Palazzo Avitaja: «Garantiremo un’attenta campagna di informazione»

Dal 23 giugno 2017, i ruvesi maggiorenni che chiedono il rilascio o il rinnovo della carta di identità, potranno esprimere il consenso o il diniego alla donazione di organi e tessuti, compilando e firmando un apposito modulo, fornito dagli impiegati dell’Ufficio Anagrafe. Il modulo, poi, sarà riconsegnato agli stessi per la registrazione e trasmissione, in tempo reale, al Sistema Informativo Trapianti, la banca dati del Ministero della Salute, al fine di un’immediata consultazione da parte delle strutture ospedaliere. La volontà non sarà trascritta sulla carta d’identità.

E’ una nuova opportunità di esprimere la propria dichiarazione sulla donazione degli organi concessa dall’art. 3, comma 8-bis della Legge 26 febbraio 2010 n. 25 e al successivo art. 43 del  Decreto-Legge 21 giugno 2013 n. 69, così come modificato dalla Legge di Conversione 9 agosto 2013 n. 98.

Trova compimento così, con l’adesione da parte del Comune di Ruvo di Puglia al progetto “Una Scelta in Comune”, la relativa proposta fatta, a gennaio 2015, dal Gruppo Fratres di Ruvo di Puglia. Di questo è orgogliosa e grata la presidentessa Anna Di Domenico presente, ieri mattina, alla conferenza stampa di presentazione del progetto a cui hanno partecipato il sindaco Pasquale Chieco, Angela Maria Fusaro, dirigente del settore Affari generali del Comune, Francesca Berardi, dell’Ufficio Anagrafe e il dottor Cristoforo Cuzzola, primario di Nefrologia dell’ospedale Di Venere e coordinatore delle attività per la donazione nel territorio della Asl Ba.

Il sindaco ritiene che l’adesione al progetto sia espressione di grande solidarietà civile, essendo la donazione degli organi «un gesto di altissimo valore civile e morale. Da giovane fui colpito dalla vicenda del piccolo Nicholas Green, ucciso nel corso di una rapina in Italia e i cui organi furono per decisione dei genitori, espiantati per essere donati. Ed è per ricordare tale gesto che è stata dedicata una via della città al piccolo Nicholas. Da parte nostra ci attiveremo per sensibilizzare le persone sulla donazione degli organi. Tra l’altro il progetto “Una Scelta in Comune” è legato anche alla facoltà che sarà concessa ai ruvesi di esprimersi sul testamento biologico».

Gli fa eco Angela Maria Fusaro la quale fa un excursus storico sull’adesione del Comune a questo progetto. L’Amministrazione Ottombrini concesse il patrocinio a un evento di sensibilizzazione organizzato dal Gruppo Fratres; poi si giunse alla delibera di Giunta con cui si aderì a “Una Scelta in Comune. «Abbiamo acquistato un certificato di sicurezza che garantisce il collegamento tra il nostro sistema informatico e quello del Sistema del Centro Nazionale Trapianti; la complessa operazione di adeguamento tra i software è stata curata dal dottor Lauciello, che ringrazio. Inoltre, il personale dell’Ufficio Anagrafe ha seguito dei corsi di formazione perché è fondamentale dare ai cittadini un’informazione corretta che consenta loro di esprimere, con calma, la propria volontà».

«E’ un progetto a cui abbiamo aderito con entusiasmo, carico di solidarietà. – esordisce Francesca Berardi – E’ chiaro che il nostro scopo sarà puramente informativo. Non cercheremo di convincere i cittadini a esprimere una decisione in un senso o in un altro. Chiederemo solo se sono interessati a sottoscrivere il modulo relativo alla donazione di organi. Non faremo pressioni perché la decisione deve essere ponderata e assunta con serenità. Infatti, è necessario precisare che la sottoscrizione del modulo è una facoltà, non è un obbligo. A chi decidesse di dichiarare la propria volontà, qualunque essa sia, sarà consegnato il modulo da firmare in duplice copia: una sarà consegnata firmatario, l’altra rimarrà agli atti».

Il dottor Cristoforo Cuzzola ha spiegato che mai sarà chiesto l’espianto di organi e tessuti di un paziente in coma perché egli è ancora in vita. L’espianto autorizzato degli organi avviene solo in caso di morte cerebrale, quando tutte le funzioni sono irreversibilmente perdute. La morte cerebrale è, inoltre, accertata, nel corso di sei ore, da tre specialisti: un medico legale, un rianimatore e un neurofisiopatologo.

Chi decidesse di fare la “propria scelta in Comune” sappia che può sempre cambiare la propria volontà espressa in dichiarazione ma, se lo fa prima della scadenza della Carta di Identità (dieci anni), potrà esprimere il proprio mutamento di volontà solo in questi modi, spiegati nelle brochure che è possibile reperire presso il Comune: compilare un modulo apposito presso l’ASL di appartenenza; firmare l’atto olografo dell’AIDO (previa iscrizione); compilare e firmare il Tesserino Blu consegnato dal Ministero della Salute o le tessere distribuite dalle Associazioni di Settore, da portare sempre con sé; scrivere su un foglio libero, da tenere sempre con sé, la propria volontà. Infatti, fa sempre fede l’ultima dichiarazione rilasciata in ordine di tempo.

Se la persona non si dovesse esprimere, vige il “non dissenso” dei parenti all’espianto.

“Una Scelta in Comune” è un progetto che conta sul senso di solidarietà e sull’etica delle persone ma è importante condurre un’attenta e curata campagna di informazione e sensibilizzazione. «Per questo è importante l’aiuto dei medici “di famiglia”» – sottolinea Cuzzola il quale ha autorizzato il Gruppo Fratres a continuare nella raccolta delle dichiarazioni.

Si consideri che nell’Area Metropolitana di Bari sono solo otto i Comuni aderenti al progetto e quaranta in tutta la Puglia.

Il cammino è ancora lungo, ma “Una Scelta in Comune” è già un piccolo grande passo.

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