Politica

ALLE 18.00 SI RIUNISCE IL TAVOLO REGIONALE: PAPARELLA A CACCIA DI SIMBOLI, GLI SCONTENTI DI NUOVI SCENARI

E’ stato il giorno di Antonello Paparella, quello di domenica 13 marzo. Così come ha forzato la mano nel presentare e imporre la sua candidatura a sindaco, ha voluto a tutti costi presentare sè stesso e i consiglieri prima del vertice regionale del 14 marzo.
Diciamo la verità: i suoi toni, i suoi modi, sono a voler cercare di aggregare e convincere gli scettici che dalle prime ore avevano posto il veto sul suo nome, quale candidato sindaco della coalizione di centro-destra.
La presentazione di ieri non cancella nè i mal di pancia, nè impedisce agli scontenti di migrare verso altre direzioni e scelte.
Preso dalla “gasatura” generale, sul suo profilo facebook Antonello Paparella ha, infatti, scritto: “MISTER X sono io, e qualcuno dovrà farsene una ragione. Avanti tutta e domani al tavolo regionale a Bari, chiederemo con garbo ma con fermezza che la coalizione va allargata ad altri due simboli, uno non ancora posizionato, l’altro provvisoriamente parcheggiato in divieto”.
La storia ha radici più profonde, all’interno di un partito che nel 1999 è stato anche il più suffragato della città con 2180 voti: Alleanza Nazionale. Attorno al nucleo base di destra sociale, si sviluppò la corrente della destra protagonista. E furono subito scintille. Si arrivò ben presto alla scissione: vedute diverse e perchè no, qualche “prima donna” di mezzo.
Ben diciassette anni dopo, la contesa è tutt’altro che archiviata. In massa, alla presentazione, c’era il popolo dell’altro Paparella, Matteo, che continua a fare il soldato riservista leale e che ha fatto tanti passi indietro per lasciare la scena ad Antonello e fargli consolidare la leadership. Ma di Forza Italia è rimasta poca roba, se non alcuni giovani di belle speranze, oltre all’unico veterano rappresentato da Franco Catalano, reduce dall’esperienza da presidente del consiglio, per “punire” l’attuale soldato riservista, alle ultime amministrative. Gli altri, delusi e non soddisfatti della scelta “antonelliana” sono scappati via, pronti a farsi intercettare persino dal prof. Chieco.
Paparella va a caccia dei consensi degli ex AN e vorrebbe dare una connotazione che ricorda i suoi albori. Per questo al tavolo regionale cercherà in tutti i modi di allargare il perimetro della sua coalizione. Ma lo strappo è difficile da ricucire. Damiano Binetti, Salvatore Berardi e tutto il suo gruppo di “IDeA”, finora alla finestra, ha sempre ribadito di non aver gradito modi e modalità, che avrebbe voluto parlare di contenuti e poi di nomi, ma in realtà così non è stato. E’ questo il simbolo in cerca di collocamento, come scritto da A. Paparella.
Facile immaginare che, quello in divieto di cui parla, è Fratelli d’Italia. Ma è davvero così? No, perchè appoggia una coalizione da molti considerata come alternativa al centro-destra, con delle radici in quell’area moderata. Oggi, Fratelli d’Italia non ci sarà a quel tavolo, non ci va per scelta precisa, in risposta alle affermazioni di Silvio Berlusconi sulla Meloni e pure in risposta al comportamento prevaricatorio sulla vicenda Poli Bortone da parte di Forza Italia. Fratelli d’Italia rivendica autonomia di scelte e ricerca di credibilità delle candidature locali. Per cui, acqua!
E Schinaia in tutto ciò, dove si collocherà?
Gli scenari si moltiplicano, in maniera proporzionale agli scontenti. Per questo A. Paparella vorrebbe chiudere la partita quanto prima e per curare i mal di pancia.
E se lui parla di essere l’unico rappresentante del centro-destra, in molti non la vedono proprio così, strizzano gli occhi a Mariatiziana Rutigliani, volto nuovo e giovane che potrebbe rappresentare il cambiamento.
Anche di questo si parlerà sul tavolo regionale, da quello che percepiamo dalle parole di Milella, referente politico de “La Destra” che ai nostri microfoni parla di due rappresentanti di centro-destra e che auspica l’unità. Unità impossibile da raggiungere soprattutto perchè nessuno dei due farà passi indietro.
La palla al tavolo regionale…

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