Alla scoperta del Castello. Pro Loco: «Abbiamo acceso un faro»
Anche se non è stato possibile realizzare fotografie degli interni di due dei tre piani dell’antico “Bastione del Castello” di Ruvo di Puglia, causa veto del proprietario – l’architetto Vincenzo Stellacci -, tuttavia ai visitatori che hanno partecipato alla sua apertura straordinaria, ieri, sono rimasti impressi gli ampi appartamenti, con evanescenti tracce di decorazioni floro-faunistiche e antropomorfe su travi di legno, vestigia di camini e sedute.
Ad accompagnare il primo gruppo di visitatori, tra cui l’assessora alla cultura Monica Filograno e una delegazione del Museo Jatta di Ruvo di Puglia, sono stati undici studenti della IV G del Liceo Scientifico “O. Tedone” di Ruvo di Puglia, impegnati nel percorso di alternanza scuola-lavoro, sotto la guida delle tutor interne, le professoresse Maria Grazia Basile e Giovanna Losacco, e i tutor esterni, l’architetto Mario Di Puppo e la dottoressa Nicla Stragapede, guide professioniste della Pro Loco di Ruvo di Puglia.
Quest’ultima è sempre stata sensibile alle sorti delle vestigia del Castello, costruito intorno al Mille, da cui, il 13 febbraio 1503, partirono tredici cavalieri francesi alla volta di Barletta per combattere la Disfida e che fu assediato dallo spagnolo Consalvo di Cordova dieci giorni dopo.
Era il 1980 quando la Sezione Artistica della Pro Loco denunciò lo stato di fatiscenza del Castello al Ministero dei Beni Culturali, alla Soprintendenza dei Beni Culturali della Puglia, all’allora Assessorato al Turismo della Regione Puglia, al sindaco Domenico Mastrorilli e ad altre istituzioni. I “giovani della Pro Loco” esigevano la fine dei conflitti di competenza sulla gestione dell’immobile che stava letteralmente cadendo a pezzi («lastre in pietra e frammenti delle decorazioni e dei cornicioni si staccano dall’antico edificio») con gravi rischi per l’incolumità delle persone e che venissero cancellati secoli di storia.
«E’ un monumento di grande interesse storico e ringraziamo l’architetto Stellacci per la sua squisita cortesia e disponibilità nel rendere fruibile l’immobile, sia pure per un giorno e per coronare il percorso di alternanza scuola-lavoro. – dichiara Mario Di Puppo – Si tratta di un monumento che riflette, al suo interno e per alcuni particolari, lo stile e la conformazione di alcuni castelli . Il terzo piano (da cui si gode una splendida vista della città, ndr), con le antiche nicchie votive, i resti di sedute accanto alla finestra a trifora, rispecchia lo stile di alcune stanze di Castel del Monte, per esempio. E il volto barbuto ben visibile, che adornava il camino – non più visibile – secondo me è di derivazione normanna».
I ragazzi, distribuiti all’ingresso del Castello, sotto l’Arco Melodia, al secondo e al terzo piano del Bastione, hanno narrato, anche con l’ausilio di slide, la storia del Castello, soffermandosi su dettagli architettonici. Una particolare attenzione è stata data alla ormai scomparsa “Torre del Pilota” o di “Pilato”, a difesa del Castello e collocata in direzione delle mura e di una delle quattro porte di accesso, e alla attigua chiesa del Redentore. Storia e immagini del Castello sono fruibili, tra l’altro, sulla brochure, in distribuzione presso la Pro Loco in via Veneto, corredata da testi e fotografie di Angelo Tedone.
Di certo il tour di ieri non sarà l’unico: le richieste di visite continuano a essere fatte anche in questi giorni. «Non appena fu resa nota la possibilità di visitare il Castello – conferma Antonello Olivieri, responsabile della comunicazione della Pro Loco – nel giro di due ore registrammo il tutto esaurito. Questo significa che c’è davvero interesse a conoscere la storia della nostra città non solo da parte dei ruvesi, ma anche di chi abita nei paesi limitrofi».
«Abbiamo proposto l’apertura straordinaria del Castello – confida Rocco Lauciello, presidente regionale Unpli e della locale Pro Loco – per accendere un faro, sia per l’Amministrazione sia per i cittadini, su questo monumento (“di interesse particolarmente importante” come definito, il 13 febbraio 1994, dal Ministero dei Beni Culturali in un decreto, ndr), affinché possa divenire un altro attrattore culturale locale, soprattutto ora che Ruvo di Puglia è stata riconosciuta, dalla Regione, “Città d’Arte”».
(Gli undici studenti della IV G, guide del tour al Castello, sono Avella Francesco, Cagnetta Caterina, Catalano Barbara, Cialdella Rosanna, De Lucia Serena, De Palo Federica, Fabiano Silvia, Panunzio Michelangelo, Sorice Leonardo, Tumolo Leonardo e Zecchini Irene Zoe).