ALLA NOTTE DELLA TARANTA SI MANGIA 100% PUGLIESE; GARA DI SOLIDARIETA' PER I TERREMOTATI
Per la prima volta gli spettatori provenienti da ogni parte del mondo che assisteranno al concerto finale de “La Notte della Taranta’ a Melpignano il 27 agosto potranno mangiare cibo rigorosamente ‘made in Italy’, grazie all’intesa siglata tra Coldiretti Puglia e la Fondazione La Notte della Taranta, nata con l’obiettivo di far conoscere le caratteristiche distintive della produzione agroalimentare che hanno permesso alla Puglia di conquistare la leadership per sicurezza, salubrità, qualità e sostenibilità ambientale. La Notte della Taranta è in sintonia con il racconto di una Puglia che affonda le proprie radici in un’identità contadina.
Sarà una gara di solidarietà tra le aziende di Campagna Amica che devolveranno parte del ricavato in favore dei terremotati.
Pucce con hamburger di Angus rigorosamente ‘made in Salento’, panini con burrate e capocollo, panini con pancetta, pecorino e rucola, pittule con la ricotta forte, rustici assortiti anche vegetariani saranno la ricca offerta delle imprese agricole di Campagna Amica, il tutto innaffiato con vino e birra del tacco d’Italia.
“Ogni occasione è opportuna e utile per sostenere la riscossa della nostra campagna – dichiara il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – e presentare al mondo il nostro modello di sviluppo agricolo, la qualità delle nostre produzioni e le grandi potenzialità del cibo e di tutto il Made in Italy. Il nostro agroalimentare è il più apprezzato, ma anche il più copiato nel mondo e La Notte della Taranta è una storica opportunità per far conoscere le nostre produzioni autentiche che nascono da un territorio unico ed inimitabile”.
Un inganno in cui rischiano di cadere anche le migliaia di turisti che da tutto il mondo arrivano in Puglia per le vacanze e che – sottolinea la Coldiretti Puglia – può provocare un grave danno economico e di immagine alla produzione Made in Italy. Si tratta di una occasione unica anche per combattere l’agropirateria che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale e frena le potenzialità dell’export agroalimentare pugliese che nel 2015 – sostiene Coldiretti Puglia – ha segnato una crescita del 105% su base annua.
“Il cibo è certamente divenuto – continua il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – infallibile leva di comunicazione verso i turisti nazionali ed internazionali. La crisi costringe i vacanzieri a risparmiare e spinge all’acquisto utile di prodotti tipici come vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve che vincono su tutte le altre scelte nell’estate 2016. L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo, favorita dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, mercati degli agricoltori di Campagna Amica”.
Il successo di una vacanza dipende dal cibo (35%) che batte la visita a musei e mostre, (29 per cento), lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento) e il gioco d’azzardo (2 per cento). Spesso proprio i luoghi dove i turisti sostano sono a rischio “tarocco”, perché offrono piatti “acchiappaturisti” che nulla hanno a che fare con la tradizione locale.
Il turismo enogastronomico è il vero traino dell’economia turistica pugliese caratterizzato da 60 milioni di ulivi di cui quasi il 50% monumentali, 251 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 9 prodotti DOP (5 oli extravergini, il Pane di Altamura, il canestrato pugliese, la mozzarella di bufala e l’oliva Bella di Cerignola) e 29 vini DOC, oltre a pregevoli masserie storiche, le più belle d’Italia. Ciò testimonia che il turismo pugliese non è solo mare, piuttosto volano per lo sviluppo di tutto il territorio, elemento di promozione del paesaggio, della cultura e degli stessi prodotti agroalimentari locali.