Al Tannoia di Ruvo l’inclusione è “di casa”
Inclusione: all’ITET Tannoia non solo uno slogan ma una realtà. Presso la sede dell’istituto ruvese sono tante le attività promosse per integrare gli studenti diversamente abili in percorsi concreti di crescita didattica e umana. L’ultima originale iniziativa si chiama “Ability coffee”, un progetto che nasce con l’intento di creare uno spazio di socializzazione interamente dedicato all’inclusione di tutta la comunità scolastica. Pensata per gli studenti “speciali”, la pausa caffè è diventata presto un’occasione di incontro e di condivisione di esperienze. Dopo una fase di simulazione presso la Caffetteria Castello di Ruvo, i giovani ristoratori hanno imparato con entusiasmo i segreti del “mestiere”. Alle 10.00 in punto, nello spazio allestito al Tannoia, ogni giorno c’è fermento.
Il servizio bar è completamente gestito dagli alunni diversamente abili, coadiuvati da alunni tutor, dai docenti di sostegno e dagli educatori provinciali. Ognuno svolge un preciso ruolo: c’è l’addetto alla preparazione, il responsabile della prenotazione, l’addetto alla mescita, il referente della gestione amministrativa e contabile. Un compito in situazione efficace che entusiasma e motiva gli studenti coinvolti e valorizza le potenzialità di ciascuno. Un contributo importante è stato dato anche dalle famiglie, disponibili a fornire gratuitamente materiale necessario all’avvio dell’attività. Il ricavato del progetto verrà utilizzato sempre per i destinatari e servirà soprattutto a finanziare uscite sul territorio.
Una didattica inclusiva per tutti gli alunni con disabilità e per alunni con bisogni educativi speciali, ma anche un momento di scambio nei processi di insegnamento/apprendimento per tutto il gruppo- classe che accoglie l’alunno disabile. Una scuola realmente inclusiva deve, in ogni modo, costruire ambienti fortemente integranti con attività che promuovano l’autonomia e sopperiscano alle difficoltà indotte dalla disabilità, dal disagio, dallo svantaggio.
L’ability coffee è un’opportunità, quindi, di crescita personale e di realizzazione sociale di alunni “difficili”, perché utile a favorire la consapevolezza verso le differenze ed il loro superamento, abbattendo le barriere, anche ideali. Affinchè la convivenza sia una esperienza ordinaria, ma anche straordinaria.