Agricoltura al centro dell’incontro di coalizione di Chieco. Le parole di Pentassuglia
É l’inizio della campagna elettorale del sindaco uscente Pasquale Chieco. Il nuovo incontro di coalizione è dedicato a uno dei temi centrali dell’economia e società ruvese e pugliese tutta: l’agricoltura, prospettive e criticità comprese. Tra i progetti di quest’ambito nel territorio ruvese, Il Biodistretto delle Lame è stato il protagonista della conversazione tra gli ospiti e il pubblico stesso.
Moderatore dell’evento, Benedetto Fracchiolla, presidente del Biodistretto delle Lame, ha introdotto Rino Basile, consigliere comunale uscente con delega all’agricoltura, il sindaco uscente Chieco, e l’ospite d’eccezione Donato Pentassuglia, assessore regionale all’agricoltura.
Rino Basile
“L’agricoltura è un volano di sviluppo economico e sociale” dice Fracchiolla e passa la parola a Basile. Il consigliere parla del biodistretto, di come e quando sia nato. “Il progetto rientrava già nel programma amministrativo di cinque anni fa -dice- La sfiducia degli agricoltori era tanta ma alla fine l’obiettivo è stato raggiunto”.
Si chiama Biodistretto delle Lame e spiega il perché. “Per biodistretto si intende un territorio vocato al biologico che mette in sinergia l’agricoltura, il paesaggio, la tutela di questo e la comunità cittadina. L’obiettivo è quello di valorizzare e salvaguardare in maniera sostenibile integrata tutte le risorse del territorio“. Perché delle Lame? “Le lame sono forme depresse, peculiari del nostro territorio, per la pendenza dei versanti. Dal punto di vista ambientale, creano habitat seminaturali, e culle di terra fertile, scambiandosi biodiversità -e conclude- Un territorio in cui si salvaguardano le lame è un territorio sano“.
Parla poi della grandezza del biodistretto: “Inizialmente si voleva che collegasse la Murgia al mare ma ora comprende solo i territori di Ruvo e Bitonto; purtroppo non ci sono state le possibilità di tirare in ballo altre comunità; potrebbe avvernire con l’amministrazione che verrà”.
Basile ricorda come il biodistretto sia stato riconosciuto definitivamente dalla Regione Puglia e recentemente iscritto nell’albo nazionale dei biodistretti presso il Ministero dell’Agricoltura. “É il passaggio definitivo che legittima un biodistretto nella propria operatività. Ma ciò che conta -dice Basile- è che il biodistretto non sarà mai governato dalle amministrazioni, bensì da solo operatori agricoli: c’è uno statuto che lo dice“. Solo così si possono raggiungere le dodici strategie sulle quali il biodistretto deve focalizzarsi. Queste passano dalla qualità del prodotto alla premiazione per chi opta un’agricoltura biologica; dalla collaborazione tra agricoltori e enti pubblici all’assistenza tecnica; dal rispetto per l’ambiente all’agricoltura sociale e cultura rurale.
Pasquale Chieco
Riprendendo l’affermazione del consigliere uscente, ci si chiede cosa c’entri, allora, il comune nel biodistretto se non è lui ad amministrarlo. Chieco spiega: “Il comune svolge azioni che, pur non essendo scritte nello statuto del distretto, come ente pubblico deve fare. Il comune è stato regista ma poi ha lasciato le redini agli addetti per quei lavori -e conclude- Scegliere chi deve continuare questo lavoro è pertanto importante“.
A questo punto della serata, la parola è passata a imprenditori e agricoltori ruvesi. Essi hanno potuto esporre problematiche sull’ambito in questione, approfittando della presenza dell’assessore regionale Pentassuglia. Tra questi Giampiero Berardi, presidente dell’elaiopolio ruvese, Michelangelo De Palma che in contesto di Regione si occupa dei fondi legati ad essa e Vincenzo Cantatore giovane produttore ruvese.
Molti i temi toccati da loro, molti snodi e note dolenti come il PSR (ndr Piano di Sviluppo Rurale) di cui i fondi sono ancora congelati dopo l’ammissione di colpe da parte del presidente della Regione Emiliano: “Vogliamo dalla politica tempi più celeri, efficienza, poter contare e fare affidamento” dice Berardi. Si parla poi dei concetti di sostenibilità, ottimizzazione del suolo, riduzione dei consumi idrici: “Sono urgenze -dice Cantatore- scadenze che la Terra ha dato ma sembrano concetti lasciati lì”. Si parla anche della necessità di aiutare le aziende ad entrare nel mercato cosicché il prodotto sostenibile sia valutato in maniera giusta; sostiene: “Occorre un percorso che aiuti a comprendere i concetti di sostenibilità e che aiuti le aziende ad andare in questa direzione“.
Ass. Donato Pentassuglia
In risposta giunge la parola dell’assessore regionale all’agricoltura, Pentassuglia. Come primo approccio al pubblico invita la comunità a ritornare a dare fiducia a Chieco, lo stesso che ringrazia per l’invito ed elogia per l’efficienza dei progetti agricoli e non, tra cui il distretto biologico.
Risponde alle domande sul PSR e sui vari fondi bloccati e dice: “Da 9 mesi all’agricoltura ho sbloccato tutto: le imprese non possono più aspettare delle risorse rimaste bloccate“. Ciò che è anche essenziale è la costruzione di una rete d’istituzioni e qui parla di assunzione di responsabilità. Ma la collaborazione deve essere con la scienza, le università: “Posso fare a meno di essere assessore ma non possiamo disconoscere quello che è il lavoro che la scienza sta facendo con passione e difficoltà -e continua- Mi auguro che ogni amministrazione dedichi tempo alle sorti dell’agricoltura, provando a tenere dentro il tutto, ad esempio le spese che l’imprenditore supporta e, in questo, la creazione di una la rete di istituzioni è fondamentale”.
Poi parla di un’agricoltura legata al turismo: “È giusto lavorare in questo ambito perché ne derivano nuovi redditi: il figlio che trasforma il prodotto del padre va sostenuto -dice- Ci vantiamo dei nostri prodotti che i turisti amano e portano via quando vengono i vacanza, ma se alle aziende produttrici non garantiamo almeno il costo di produzione, queste sono costrette chiudere“.
Per concludere torna sul biodistretto e afferma: “Avete fatto una cosa sacrosanta: far governare il distretto dagli addetti ai lavori è sinonimo di consapevolezza del territorio: c’è un humus culturale -dice- Questo è costruire un futuro“. Ribadisce poi il tema del rispetto per l’ambiente che, inevitabilmente si riflette sull’agricoltura: “Un danno all’agricoltura è un danno alla nostra alimentazione; preservare il prodotto è preservare l’ambiente, ma lo dobbiamo rispettare tutti“.
Conclusione di Chieco
Il saluto di Chieco è sintesi della serata ma soprattutto rampa di lancio per il mese di campagna elettorale in atto. Parla del PUG che ha aiutato l’ambito agricolo togliendo all’urbanistica diversi terreni: “É una cosa che il centrodestra non voleva poiché favorevole a un’espansione urbanistica: sono fatti e ai cittadini voglio dire che le scelte politiche non sono irrilevanti“.
In seguito, riprendendo Pentassuglia, parla delle acque troppo salinizzate e per questo inutilizzabili e dice che da 3 anni a questa parte si lavora sul loro riutilizzo post-depurazione. E poi le strade rurali: “Un percorso già avviato c’è ma va incrementato: è importante la continuità”.
Poi il tema dei rifiuti gettati per strada quando invece è attivo il servizio presso l’isola ecologica, la sicurezza nelle campagne che, seppur in maniera più lieve, c’è e bisogna contrastarla. “Solo insieme si affrontano temi complessi e in questa direzione dobbiamo spingere. Amministrare la città non è un gioco -e conclude- Come sempre mostriamo i fatti, realizzati e da realizzare“.
Articolo di Ruvesi.it