AGRICOLTORI STREMATI DA CODA CHILOMETRICA NOTTURNA PER POTER IRRIGARE; IL DANNO ALLA BEFFA DELLA SICCITÀ
Una coda chilometrica dalle 20 di ieri sera di un centinaio di agricoltori stremati, smaltita dopo una intera notte di attesa, per prenotare l’acqua per irrigare i campi nel mese di luglio, una situazione paradossale che si ripeterà nei prossimi giorni. E’ Coldiretti Puglia a dare notizia dei disagi per irrigare le colture in un’annata già siccitosa, dove in località Pezza della Parata a Mariotto in agro di Bitonto gli agricoltori sono rimasti in coda anche per 12 ore consecutive per prenotare l’acqua emunta dal pozzo ARIF che serve una utenza di oltre 350 imprese agricole.
“La speranza è che le prenotazioni per il mese di luglio siano tutte soddisfatte, perché il rischio è che l’acqua non sia neppure sufficiente con una utenza che è diventata troppo vasta per un unico pozzo. Servono altri pozzi e una gestione organica e programmata del bene acqua, perché gli agricoltori fanno serie e oculate programmazioni colturali aziendali e non posso fare a meno di irrigare per portare il cibo sulle tavole dei pugliesi”, afferma Savino Muraglia, presidente di coldiretti Puglia.
Alla diminuzione esponenziale di acqua in un’annata siccitosa si aggiungono i disservizi dei pozzi artesiani gestiti da ARIF, con i casi più eclatanti – aggiunge Coldiretti Puglia – a Conversano dove il pozzo è fermo da oltre 20 giorni a causa di un guasto alla pompa di sollevamento, con l’evidente danno per le aziende zootecniche della zona, dove l’erogazione di acqua risulta importantissima al fine di soddisfare le esigenze agricole e soprattutto quelle del bestiame.
Per i pozzi ubicati in agro di Noci relativi agli impianti irrigui di Scarciullo, Madonna della Scala e Perrotta l’erogazione è a singhiozzo, mentre in agro di Triggiano l’impianto di Fringuello non è funzionante e gli impianti Paradiso, Torrelonga, Pennalatorta di Via Capurso e Via Noicattaro necessitano di manodopera straordinaria e ordinaria al fine di sostituire componenti della rete idrica ormai esausti e logori, tali da non permettere una corretta erogazione dell’acqua.
“Vanno sfruttate al meglio tutte le risorse messe a disposizione della programmazione degli interventi idrici e di riassetto del territorio – aggiunge Muraglia – perché è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare politica irrigua e di bonifica integrale in Puglia. Un lusso che non ci si può permettere in una situazione in cui con l’emergenza Covid l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare in uno scenario globale di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti e speculazioni che spingono la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione”.
La mancanza di una organica politica di bonifica e irrigazione – aggiunge Coldiretti Puglia – comporta che lo stesso costo dell’acqua sia stato e continui ad essere caratterizzato da profonde ingiustizie. Per questo vanno rivisti gli accordi fatti con la Regione Basilicata, circa il ristoro del danno ambientale e con la Regione Molise per la realizzazione di una condotta di 10 km per drenare acqua dall’invaso del Liscione fino all’invaso di Occhito.
Necessaria una stretta – insiste Coldiretti Puglia – per non perdere le risorse e avviare immediatamente nel 2021 il complesso piano per le infrastrutture irrigue in Puglia e le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, con la costituzione di un tavolo regionale istituito dall’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia per avviare un monitoraggio capillare e costante delle azioni richieste e messe in campo, secondo una tempistica certa.
“Per cogliere una opportunità unica Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile – conclude il presidente Muraglia – per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie, con una esigenza resa necessaria dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua”.
Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030. Un progetto ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso – conclude la Coldiretti Puglia – con ANBI, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti con il coinvolgimento anche delle Università.