“ACCOGLIETE, ASCOLTATE E INTERROGATE LE VOSTRE EMOZIONI” A SOSTENERLO LA PSICOLOGA SARA MARIA MAZZONE
Torna a ribadire l’importanza di comunicare le proprie emozioni la Dott.ssa Sara Maria Mazzone, psicologa di origini ruvesi, che negli scorsi giorni si è offerta di mettere a disposizione dei lettori di Ruvesi.it le sue competenze professionali per affrontare insieme il particolare momento che stiamo vivendo.
Dopo aver chiarito, nel precedente articolo, la differenza tra “attacco di panico” e meno gravi momenti di estrema ansia e agitazione, la Dott.ssa Mazzone ha indicato in che modo provare a superare gli stessi. Di seguito, ci verranno rappresentati, invece, tutti quei comportamenti assolutamente da evitare allorché si incorre in uno di questi particolari fenomeni.
Dottoressa, quando ci si imbatte in un attacco di panico cosa è assolutamente sconsigliato fare? Che comportamento devono assumere le persone vicine?
“È anzitutto altamente nocivo non parlare a nessuno dei propri attacchi di panico. Una delle cause scatenanti è infatti proprio la tendenza a reprimere le emozioni, a viverle come nocive e sbagliate finendo per sotterrarle. Ancora una volta torna l’utilità, alla quale noi psicologi continuamente invitiamo, di comunicare le proprie emozioni e ricordare che sono nostre alleate, che ci allertano, ci comunicano qualcosa di noi e ci muovono nel mondo. Bisogna accoglierle, ascoltarle e interrogarle per evitare il rischio che, se represse, comportino un rischio per la nostra salute. D’altra parte è bene sostenere chi sta vivendo un attacco di panico e non spingere per fare in modo che si riprenda subito, ma lasciargli il tempo necessario affinché il suo equilibrio si ripristini. Mai rimproverarlo in nessun modo, né giudicarlo in quanto questi tipi di manovre eliciterebbero una risposta di panico ancora più acuta nell’immediato e una volta terminato l’episodio. Vietato quindi dire “calmati!” o “stai esagerando” perché in quel momento, per la persona che la sta sperimentando, la sensazione è una delle più orribili che si possa provare ed è terribilmente reale, quindi l’unico modo è di trattare quella sensazione come tale e sostenere la persona in questione senza farsi a propria volta prendere dal panico né dalla sottostima del fenomeno. Stargli vicino incoraggiandola a respirare e a concentrarsi sul proprio corpo e sul contesto, rassicurandola che tutto passerà presto è l’unico modo per starle vicino. Altra cosa da evitare assolutamente è quella di improvvisarsi in cure fai da te o lette su internet. Gli attacchi di panico sono fenomeni psicopatologici seri, che se non adeguatamente trattati da uno specialista, compromettono in maniera significativa la vita di chi ne soffre. “
Buongiorno Nadia e buongiorno alla Dott.ssa Mazzone. Leggendo l’articolo mi sono venute in mente tutte le volte che, in questi giorni della Fase uno dell’emergenza, ho pensato a quanto sia importante saper comunicare in un certo modo, tenendo conto delle emozioni degli interlocutori. Frasi come State tranquilli, dette alle persone in fila fuori dai supermercati, con un fare abbastanza arrogante, oppure Vi dovete calmare, mi sono sembrate controproducenti. Saper comunicare significa saper ascoltare e saper individuare, anche attraverso se stessi, le possibili emozioni in gioco. Mi fa piacere trovare conferma al mio pensiero e spero che tutte quelle aziende che hanno a che fare con il pubblico facciano tesoro di una formazione che comprenda argomenti come le emozioni e la comunicazione efficace.