ACCENSIONE IMPROPRIA DELL'ILLUMINAZIONE PUBBLICA: RUVO AL BUIO DI SERA. IL SINDACO: "BISOGNA SMETTERLA CON GLI SPRECHI"
Ormai è diventata una tremenda abitudine che non ha mai messo d’accordo i ruvesi. Il problema dell’illuminazione pubblica mal funzionante è una costante che, da diversi anni a questa parte, di sera lascia al buio intere zone della città oppure, come accaduto nella giornata di domenica, si accende impropriamente al mattino.
Per non parlare di quanto accade da una settimana a questa parte nelle zone del centro antico, completamente al buio nelle ore serali. Tutto ciò non fa altro che penalizzare attività commerciale e residenti di una zona nevralgica della città, ancora una volta bistrattata.
Occorre intervenire urgentemente, perchè di certo non si è assistiti a un gran spettacolo nella serata di ieri: manifestazione organizzata per attirare i turisti che, però, hanno dovuto fare i conti con il “buio pesto” nel cuore del centro antico.
I cittadini hanno sollecitato il primo cittadino che, come al solito, non si è tirato indietro a fornire spiegazioni ai suoi concittadini: “La gestione dell’illuminazione pubblica – ha replicato sui social network il sindaco Pasquale Chieco – a Ruvo deve essere oggetto di una gara pubblica che indirò quanto prima ma in tempi compatibili con l’approfondimento per me necessario delle caratteristiche del servizio da appaltare specie sul piano del correlato quanto necessario risparmio energetico. Quanto alle gestione attuale del servizio e alle luci accese credo possa comprendere che non ho io gli interruttori ne peraltro sapevo dell’accensione impropria. Cerco quindi di capire e intervenire perché, sono d’accordo con lei, bisogna smetterla con gli sprechi”.
Ogni giorno arrivano sul tavolo di Palazzo Avitaja, segnalazioni, denunce, e il sindaco prova a tallonare una serie di “defaillance” non dipendenti dalla sua gestione. Un’impresa che però non scalfisce minimamente la determinazione di Chieco: “Da solo non posso farcela. Ma sto organizzando sia i compiti di direzione e di controllo dei consiglieri che quelli interni agli apparati amministrativi. Se a questo aggiungiamo le sollecitazioni e le denunce dei cittadini e la loro presa in carico da parte degli uffici, il sistema può funzionare. Ovviamente abbiamo bisogno di un po di tempo per mettere a punto il tutto e, cosa più importante, di un cambio di approccio nella nostra burocrazia sul quale stiamo lavorando”.