A Ruvo di Puglia il “tour” per salvare la Via Appia
Fa tappa a Ruvo di Puglia il tour promozionale della pubblicazione in “crowdfunding” del libro “Appia – Lavori in corso”, il progetto ideato e curato dall’Associazione Culturale Fotografica “Cacciatori d’Ombra” per la “rinascita” della Via Appia, la “Regina Viarum” che sfiora le pendici meridionali dell’Alta Murgia, fatta costruire nel 312 a. C. dal censore Appio Claudio e che collegò, nel corso del tempo, Roma con le più importanti città della Magna Grecia, Brindisi e Taranto.
L’incontro avverrà giovedì 28 giugno, alle 19.00, presso la sede di “Sinergie” nell’Officina del Piano, in via Valle Noè 5. L’evento promozionale è organizzato dall’associazione fotografica in collaborazione con “Sinergie” (progetto di collaborazione tra l’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia e il Gruppo Speleologico Ruvese, GeaLogica, Sigea, ASD Talos) e “La Capagrossa Coworking”, Mediateca Regionale Pugliese, Apulia Film Commission, Palazzo Tupputi Laboratorio Urbano, Cineclub Canudo e Galleria Nazionale della Puglia.
I Cacciatori d’Ombra Francesco Mezzina e Mauro Ieva presenteranno il progetto con proiezioni video e slide show promozionali. Previsto intervento del poemusico Vincenzo Mastropirro, autore di ogni poesia che introduce i lavori dei fotografi coinvolti nel progetto.
«Circa 100 immagini per nove fotografi. Queste le cifre di un progetto di ricerca sul percorso della più antica strada d’Italia: l’Appia» dicono i Cacciatori d’Ombra (Pasquale Amendolagine, Nello Coppola, Alessio Deluca, Mauro Ieva, Francesco Mezzina, Patrizia Ricco, Marco Sacco, Simone Sanchioni, Salvatore Simonetti).
«Il libro è il risultato di una indagine ispirata dal volume dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz, “Appia”, e ripercorre, attraverso lo sguardo fotografico, i tratti percorsi dall’autore nel suo itinerario meridionale. La scelta geografica è in relazione all’appartenenza degli autori a quel territorio, un territorio che vivono quotidianamente e che li ha spinti a “osservarlo” con occhi diversi, ma senza inventare nulla: reinterpretare è stata l’azione di questo lavoro, un cammino collettivo lento – perché la lentezza consente di guardare e vedere in profondità – che ha generato una nuova immagine, una delle tante possibili, della Regina Viarum; un momento di riflessione su uno dei tanti beni abbandonati del nostro territorio. Il libro contiene anche i contributi dello stesso Rumiz; di Dino Borri, docente presso il Politecnico di Bari; di Giuliano Volpe, docente di archeologia presso l’Università di Foggia; di Franco Arminio, poeta e scrittore e di Vincenzo Mastropirro, musicista e poeta. “così che la fotografia si coniughi con la scrittura e si giunga alla stessa meta: la riscoperta del nostro territorio».
Il progetto, teso a salvare un patrimonio del Sud dall’oblio, richiede la partecipazione di compagni di viaggio virtuali attraverso il crowdfunding, raccolta di fondi online a favore di progetti di utilità culturale. Chi lo desidera può prenotare la copia del libro sulla piattaforma https://crowdbooks.com/it/projects/appia/
«Crediamo nel riscatto di queste terre lontane dai grandi interessi economici e, forse per questo, ancora dotate di un potenziale da sviluppare sotto l’insegna della sostenibilità. E questo è possibile attraverso questo progetto che parte dal “basso”, che richiede il coinvolgimento di tutti per la sua attuazione. Un progetto che è testimonianza non solo del curriculum degli autori che non lascia dubbi sulle competenze, ma anche del personale interesse in materia. Lo facciamo e ci piacerebbe che tutti lo facessero per le future generazioni che non intendono vedersi private dei propri beni, come fin troppe volte è accaduto altrove in nome di un concetto di sviluppo effimero e non condiviso».
Nel corso della serata, sarà possibile prenotare il libro a un costo promozionale.
(Foto in evidenza © Salvatore Simonetti)
