Cronaca

A RUVO DANNEGGIATO POZZO ARTESIANO DELLA COOPERATIVA COOPERAGRI

Si chiudono i rubinetti che erogano acqua in campagna, con i quotidiani furti e danneggiamenti dei pozzi artesiani che restano spenti, bloccando l’irrigazione dei campi in un annta siccitosa. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che segnala, alla recrudescenza del fenomeno della micro e macro criminalità nelle campagne ad orologeria con l’esplosione della guerra in Ucraina, il danneggiamento ed il defraudamento di 13 pozzi artesiani tra Terlizzi, Bitonto e Ruvo di Puglia della Cooperativa Cooperagri, con furti di idranti e tubature che fanno funzionare i pozzi artesiani.

Si tratta di atti vili che dimostrano quanto la criminalità colpisca indisturbata le aree rurali, depredando e danneggiando senza pietà il frutto del lavoro degli agricoltori, alla mercé di bande criminali che saccheggiano e azzerano in pochi minuti campi e produzioni ed impediscono con furti e danneggiamenti l’irrigazione dei campi.

Coldiretti Puglia torna a chiedere l’intervento dell’Esercito e l’attivazione di una cabina di regia tra il ministero delle Politiche Agricole e il ministero dell’Interno, affinché ci sia un coordinamento sulle attività delle forze dell’ordine, in particolare nelle zone più a rischio individuate.

Si assiste alla ‘stagionalità’ delle attività criminose in campagna – aggiunge Coldiretti Puglia – perché squadre ben organizzate rubano l’uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, tagliano i ceppi dell’uva da vino a marzo/aprile, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l’anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca. I furti sono praticamente quotidiani tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne e non possiamo permetterci che continui ad essere messa a repentaglio l’incolumità dei nostri produttori”.

Capitolo a parte – secondo l’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e agroalimentare della Coldiretti – merita il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, a partire dall’olio, spesso sofisticato e spacciato per prodotto di qualità con il marchio made in Puglia. Questo, non solo danneggia il consumatore, ma anche l’imprenditoria locale con la compromissione in modo grave della qualità e della sicurezza dei prodotti.

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