A proposito di hobby e Agricoltura di prossimità…
Vito Di Vittorio in una nota spiega il perchè del suo interessamento sul dare la possibilità agli hobbysti di recarsi in campagna.
Nel 2004 Emiliano, un magistrato che era stato vicino a Falcone e Borsellino, viene eletto sindaco di Bari. Io lo conosco in un bar di Viale della Repubblica e gli faccio i miei più cordiali e sinceri auguri. Avevo infatti riposto tantissima fiducia in questo Uomo che lo Stato ci stava prestando per il buon governo del capoluogo pugliese.
Ma poi avvengono fatti che oggi mi portano a rivedere in maniera completamente diversa la sua figura politica.
Sappiamo tutti quello che sta succedendo nella nostra bistrattata Sanità Pubblica Regionale, nei trasporti ridotti a diligenze del lontano west americano; e della nostra già martoriata Agricoltura, oggetto del mio scrivere, che vede anche qui unico e solo responsabile il dottor Michele Emiliano, Governatore di Puglia. E veniamo a noi e all’ultimo evento, quello che in pompa magna e in maniera autocelebrativa si riscontra nella sua ordinanza del 17 aprile, cioè di solo ieri. Dalla lettura del testo sembrerebbe il concessore della possibilità di poter raggiungere i propri poderi ai cosiddetti hobbisti, a cui era stata preclusa la possibilità di farlo, giusto DPCM del 10 aprile scorso. E tutti ad applaudire il benefattore, il padre putativo dei Pugliesi. Chissà perché invece solo l’11 aprile scorso riscontrava in una sua nota ufficiale, comunicandola a tutti i Prefetti e al presidente dell’ANCI quanto varato proprio in quel decreto. Chissà perché né lui e neppure alcun Prefetto e con responsabilità personale, per quanto da molti ( vedi anche mia nota del 06-04-2020 ) sollecitato, ha mai contrapposto una sua ordinanza contro le decisioni dello Stato. Ricordo a tutti che ben cinque Governatori di altre Regioni avevano, appellandosi al titolo V della Costituzione, emesso ordinanze più che elargitive sulle restrizioni del decreto. Ma lui no, lo fa solo quando in una FAQ, il Ministro Bellanova accoglie le richieste dei nostri Portavoce, in primis la senatrice Piarulli. Lei stessa, ieri, di buon mattino, mi raggiunge telefonicamente per dirmi: ” Vito è fatta ”
Tre parole che hanno rappresentato il coronamento di una battaglia stupida, come in fondo lo sono tutte, ma anche cruenta contro il tempo e contro il pressappochismo e il lassismo di una classe politica che spero diventi presto un lontano e brutto ricordo.
Per questo oggi sono a scriverle caro Direttore, per ringraziare pubblicamente tutti coloro che mi hanno affiancato in questa lotta senza quartiere.
E soprattutto il mio Grazie di cuore ad una Amica e Rappresentante vera del Popolo Italiano.
Grazie Bruna.