Cultura

A POMEZIA L’ARCHITETTO LIDIA SIVO TRA I RELATORI DEL PROGETTO “MUSEO DELLA CITTA’ DI FONDAZIONE”

Le eccellenze ruvesi continuano a essere elogiate in altre parti d’Italia. Stavolta è il turno dell’arch. Lidia Sivo protagonista a Pomezia di una conferenza legata alla realizzazione di un grande progetto per la città pontina, ovvero il Museo della Città di Fondazione.

Entro il 2018, sarà consegnato un polo museale che approfondirà i temi dell’architettura razionalista, divenendo attrattore per tutti coloro che hanno fatto studi specifici e non solo. Pomezia si presenta come città capofila di progetti culturali e di sviluppo per preservare e valorizzare un patrimonio inestimabile, ultimo esempio di architettura moderna organica in area mediterranea. Saranno attivati nell’ambito del polo museale, oltre ad un Archivio Storico che raccolga tutti i documenti sparsi sulle città di nuova fondazione e sullo stile Razionalista in generale, una serie di laboratori di ricerca e seminari atti ad approfondire le tematiche del restauro e del recupero di queste architetture. Il museo è da intendersi come luogo di incontro e di confronto.

La conferenza del 22 giugno 2017, tenutasi presso la Biblioteca comunale del Comune di Pomezia, inaugura questa serie di attività e iniziative legate al Polo Museale di Pomezia. Alla presenza dell’Assessore al Turismo del Comune di Pomezia arch. Giuliano Piccotti, con la partecipazione dell’architetto Flavio Mangione del comitato scientifico del Ce.S.A.R. (Centro Studi Architettura Razionalista), a cui è affidata la progettazione del Museo, è avvenuta la donazione della tesi di laurea dal titolo “Caratteri dello spazio urbano nel progetto della città moderna nel Mediterraneo: il caso di Portolago”, a firma degli architetti Francesco Pagano, Ria Paola, Lidia Tecla Sivo, Giovanni Tau.

Questa donazione si pone come segnale importante nell’ambito delle attività di ricerca e valorizzazione di un tipo di architettura condannata ad una sorta di damnatio memorie, derivante dal rifiuto totale, dal tentativo di cancellazione della storia del fascismo e dell’occupazione italiana e dall’errore di etichettare uno stile architettonico attribuendogli un significato politico gratuito dal momento che tali linee architettoniche si sviluppano nello stesso periodo in tutto il mondo occidentale.

La conferenza è sta incentrata sul confronto fra due città di nuova fondazione, Pomezia e Portolago, così lontane, ma a tutti gli effetti vicinissime per composizione architettonica e urbana.

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