A “La Capagrossa Coworking” 25.000 euro da “Laboratori Urbani – Mettiamoci le mani” della Regione Puglia
L’associazione ruvese “La Capagrossa Coworking” è una delle ventotto realtà giovanili pugliesi che, presentando i loro progetti, hanno ottenuto i finanziamenti previsti dal Bando regionale “Laboratori Urbani – Mettiamoci le mani”, attivo dal 1° ottobre 2015 al 29 aprile 2016.
Obiettivo del bando, finanziato col Fondo Nazionale Politiche Giovanili e con le risorse del bilancio autonomo della Regione Puglia, è il recupero di edifici pubblici dismessi da riconvertire in open space, in luoghi di creatività e nuove opportunità: una “rigenerazione” del tessuto urbano e sociale che passa attraverso le azioni delle “nuove generazioni”.
A “La Capagrossa Coworking”, prima in graduatoria, sono stati erogati 25 mila euro destinati a implementare la sede del Laboratorio urbano in via Martiri delle Foibe 23, sede anche di “XYZ Officine”.
D’altronde il claim de “La Capagrossa Coworking” recita “Più spazio per le tue idee!”, evoca la necessità di ampliare i luoghi dove si creano occasioni di incontro, scambio di esperienze; dove nascono anche opportunità di lavoro e si favorisce l’apprendimento.
Ivan Iosca, Giovina Caldarola, Roberto D’Introno, Valentina Caldarola, Davide Cantatore, Francesco Cecalupo; Maria Antonietta Caldarola ed Erika Guastamacchia mettono a disposizione le proprie esperienze e competenze per “rendere il lavoro un’esperienza migliore grazie alla condivisione quotidiana di spazi, conoscenze e l’avvio di nuove sinergie. Un luogo dove contano le persone e le loro idee”.
Una mission che rientra tra gli obiettivi che il bando intende perseguire: apprendimento, creazione di nuove opportunità di lavoro e, ripetiamo, rigenerazione urbana.
E proprio di questa esperienza, di valorizzazione dei contesti urbani, Ivan Iosca, ci aveva parlato recentemente, a proposito del progetto “Desiderare Desiderio”, inserito nella rassegna “Evoluzioni”:
“Il 14 settembre, nei pressi dello Spazio Coworking, in Via Martiri delle Foibe 23, abbiamo proposto un “Pic Nic Urbano”: un momento senza lo sfarzo del convivio. Ognuno ha portato il proprio cibo e l’ha condiviso col proprio vicino. I ragazzi del workshop di autocostruzione in legno, hanno progettato e realizzato i sistemi di illuminazione per la serata. Abbiamo avuto circa cento ospiti; una festa magnifica che ha permesso loro di rivalutare un luogo, la piazza progettata con i fondi del “Contratto di Quartiere (Decreto del Ministero LL. PP. 22.10.1997)” fino a quel momento, per alcuni sconosciuta. Gli abitanti hanno colto lo spirito e in quantità ridotte ma esemplari hanno interagito aiutandoci nella realizzazione. Gesti semplici che però attendono il caos. Ragionare sulla costruzione del senso dei luoghi ci interessa e all’Amministrazione è chiaro. La sua costante presenza ci supporta e ci carica”.
Queste parole e l’operato de “La Capagrossa” fanno intuire che i finanziamenti siano stati ben elargiti.