6 novembre: inizia il conto alla rovescia per il 90° anniversario di fondazione dell’Istituto Sacro Cuore
Quasi 90 anni e … non sentirli! E non per un lifting superficiale, ma piuttosto per un forte impegno di rinnovamento e di rifondazione.
E’ la storia dell’Istituto Sacro Cuore a Ruvo …
Era il 6 novembre 1929 alle ore 19.30, quando le prime tre FMA arrivarono a Ruvo di Puglia su invito della Sig.na Angela Fenicia, una nobildonna locale, che donava la sua casa in C.so A. Jatta, 19 per i seguenti scopi (cfr. Cronaca della casa):
- Scuola Professionale: cucito, ricamo, taglio
- Doposcuola e Scuola alle analfabete
- Scuola Materna
- Oratorio festivo
- Catechismo.
E ora, a distanza di quasi un secolo, la sfida a cui le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno inteso rispondere a partire da settembre 2016 è stata quella di ricollocarsi sul territorio, sia a livello educativo che sociale, per risignificare la presenza del carisma salesiano a Ruvo di Puglia.
La risposta ha visto la comunità impegnata su più fronti, in una progettualità sostenuta da una rete molto ampia sul territorio. Il criterio prioritario che abbiamo adottato per questo percorso è infatti il LAVORO IN RETE SUL TERRITORIO.
- La Scuola Professionale è oggi il CIOFS/FP Puglia, Centro di Formazione e Agenzia per il Lavoro accreditati presso la Regione Puglia, che opera con risorse umane competenti e preparate a favore degli adolescenti in obbligo di istruzione, giovani in cerca di lavoro e di competenze, donne, immigrati, disoccupati di varie età;
- Il doposcuola fa parte del Progetto Oratorio ed è portato avanti da giovani e adulti, animatori e volontari, che mettono a disposizione competenza e passione educativa;
- l’Oratorio festivo ha moltiplicato le energie per trasformarsi in Oratorio quotidiano, che sta seguendo un percorso di progettualità condivisa, grazie al progetto denominato “Rilancio dell’Oratorio” guidato dalla Prof.ssa Francesca Busnelli dell’Università Pontificia Salesiana – Roma.
Le tre FMA dell’ Istituto Sacro Cuore di Ruvo, oltre a partecipare alla cabina di regia di Ruvo SOLIDale, hanno lavorato costruendo e/o potenziando sinergie con Caritas diocesana e cittadina, Caritas parrocchiali, Assessorato alle Politiche Sociali di Ruvo di Puglia, Membri della Famiglia Salesiana di Ruvo, Noi x Voi e altre associazioni del privato sociale, impegnandosi in maniera privilegiata nella formazione dei laici.
L’esperienza della mensa cittadina, nata da una indagine sulle povertà del territorio e sperimentata sin da ottobre 2016, è la prova di una volontà di rimettersi in gioco e dare un segno di vicinanza e prossimità alla gente, come Chiesa che vive il servizio quale carta di identità della propria appartenenza al Signore Gesù e al suo Vangelo.
Il servizio mensa infatti, realizzato in collaborazione con Caritas Diocesana e Coordinamento Cittadino di Ruvo, la rete di Ruvo SOLIDale promossa dal Comune di Ruvo di Puglia con Associazioni del Terzo Settore e oltre una 50ina di volontari, provenienti anche dalle Caritas Parrocchiali, ha servito, da ottobre 2016 a giugno 2018, una media di 55 pasti al giorno (compreso il giorno di Natale e pasquetta).
Il vero miracolo che abbiamo visto in questi anni è il crescere e perseverare di tanti volontari (molte donne ma anche giovani e uomini) che si dedicano alle varie fasi del progetto: dalla raccolta delle eccedenze alimentari (pane, frutta e verdura) alla pulizia di verdure e ortaggi, la preparazione dei pasti e la loro distribuzione. La parola chiave di tutto sembra essere sicuramente la formazione…
Un percorso di formazione sistematica dei volontari, su temi come la relazione d’aiuto, il team working e la Evangelii Gaudium di Papa Francesco, ha contribuito a consolidare la motivazione e l’impegno in un servizio gratuito a favore dei più bisognosi, nello stile di prossimità e di condivisione tipico di quella Chiesa del grembiule tanto cara a don Tonino Bello
Da settembre 2018, a seguito dell’approvazione e finanziamento del Progetto IncludiAMO da parte di Caritas Italiana, con le risorse dell’8xmille della CEI, è ora possibile distribuire in media 50 pasti da asporto al giorno, dal lunedì al venerdì.
Tuttavia, visto che il progetto si propone di rispondere non solo ai bisogni strettamente materiali, ma guarda a tutta la persona portatrice di disagio ai vari livelli, risulta particolarmente importante l’attività di volontari ed esperti dello Sportello IncludiAMO, che sta gestendo i colloqui con le persone bisognose e indigenti, accompagnandole nella presa di coscienza delle proprie capacità residue, delle risorse latenti che è ancora possibile attivare, per migliorare la propria vita e quella della propria famiglia. A tanti vengono proposti altri servizi (dell’ASL o del Comune), corsi di formazione professionale per disoccupati o piccoli impegni da portare a termine, specie per le donne che ricevendo i viveri, sono ancora capaci di preparare da sé un pranzo.
Abbiamo costituito una equipe di coordinamento del progetto, costituita dalle FMA, una psicologa, una assistente sociale e un volontario. Quest’ultimo ha il compito di fare da ponte con gli utenti della mensa, invitandoli al colloquio per appuntamento, mentre l’assistente sociale fa da ponte con gli altri servizi del territorio. L’obiettivo è quello di monitorare l’evoluzione delle situazioni personali e sociali degli utenti ed essere uno stimolo per il superamento della situazione di disagio.
Una domenica al mese poi tutti i volontari sono invitati a condividere il pranzo con tutti gli ospiti, nello stile della più bella convivialità e condivisione. Una autentica sfida per superare la cultura dell’indifferenza, dell’esclusione e dello scarto … a favore di una cultura della solidarietà, della cura, dell’inclusione.
Oltre alla mensa, tutte le attività sociali sono state potenziate, come il doposcuola e recupero scolastico, seguito dalle attività ludico-ricreative e di animazione.
Particolarmente significativa l’attività dello Sportello Famiglie che offre, ai genitori dei minori, un importante supporto nell’assunzione delle responsabilità genitoriali.
La comunità, in collaborazione con i volontari e collaboratori laici, continua il processo di ridisegno dell’opera FMA in Ruvo di Puglia, perché sia presenza sempre più significativa sul territorio.
Coinvolgere e formare giovani e laici adulti è la strada che stiamo cercando di percorrere per arrivare all’obiettivo di costruire un progetto socio-educativo da portare avanti nella corresponsabilità, all’interno di una Fondazione di partecipazione, di prossima costituzione.
E allora abbia inizio oggi il conto alla rovescia fino al 6 novembre 2019, quando auspichiamo di poter dimostrare che le FMA a Ruvo di Puglia non hanno solo una gloriosa storia da raccontare, ma ancora una grande storia da costruire! (cfr. Vita Consecrata, 110)