50 ANNI DELLA FERROVIA NORD-BARESE
Quella del 30 settembre 1965 è certamente una data storica per la Puglia e per la Ferrotramviaria perché dopo quasi mezzo secolo di alterne vicende, di delusioni e di speranze, l’obiettivo si concretizza.
E’ forse per questo che la cerimonia di inaugurazione della nuova ferrovia Bari-Barletta, ora denominata “Bari Nord” si trasforma in una vera e propria festa popolare, paragonabile ad una… promozione in serie A, per utilizzare una metafora calcistica.
E’ un vero e proprio bagno di folla quello che fa da cornice ai discorsi delle autorità presenti e alla partenza del primo treno. Un bagno di folla che si registra anche in ciascuno dei sette comuni serviti, con i sindaci che ottemperando ad un copione non scritto, ma ancora più bello perché spontaneo.
E’ una splendida giornata di sole, sembra immaginata apposta per la festa. Alle 10,45 alla stazione di Bari centrale arriva il presidente del Consiglio Ministri, Aldo Moro, con il ministro dei Trasporti Raffaele Jervolino. Per Moro è una giornata davvero particolare perché oltre a rappresentare il “suo” governo si sente un po’ padrone di casa in quella che ormai è la “sua” Bari. Ed è per questo che opta per una presenza autorevole ma discreta, lasciando il palcoscenico a chi ha titolarità a presentare il grande evento.
Alle 11 in punto, il sindaco di Bari, Gennaro Trisorio Liuzzi, dà inizio alla cerimonia ufficiale: “L’inaugurazione della modernissima ferrovia Bari Nord – dice – costituisce una nuova tappa sul cammino delle genti meridionali verso migliori condizioni di vita e di lavoro. La nuova realtà si inserisce automaticamente nel più ampio contesto dello sviluppo cittadino e regionale, i cui momenti ormai si susseguono a ritmo accelerato. Quello dei trasporti veloci e dei collegamenti agevoli sia su strada che su rotaia è uno dei problemi di fondo per lo sviluppo delle nostre zone”.
La parola passa quindi all’ing. Giorgio Pasquini, presidente della Ferrotramviaria: “Questa cerimonia non rappresenta soltanto l’inaugurazione di un’opera nuova – afferma – : è l’epilogo ed il coronamento di decine di anni di studi, di difficoltà, di lavoro per la Società costruttrice ed è il sospirato termine di una lunga attesa per le popolazioni locali. Ma al tempo stesso è l’inizio di nuove, fattive possibilità economiche e sociali per tutte le zone servite dalla nuova ferrovia. E’ una realizzazione – conclude – che 1o Stato, attraverso la Società concessionaria, mette a disposizione ed al servizio di una zona che con la sua operosità e le sue iniziative dimostra la grande evoluzione che si sta compiendo nel Sud per 1a rinascita del Mezzogiorno d’Italia”.
Il ministro dei Trasporti Jervolino ricostruisce la storia che ha condotto a questa festosa giornata: parte dagli anni pionieristici di fine Ottocento per arrivare poi ad elencare minuziosamente leggi e finanziamenti che hanno consentito la realizzazione dell’opera. “Ho voluto ricordare questi precedenti – spiega il ministro – per giustificare la lunga attesa di questa importante iniziativa, che si realizza con il pieno appoggio di un illustre figlio della vostra terra che presiede il governo della Repubblica con alto senso di responsabilità. Questa è una garanzia oltre che il migliore auspicio per l’avvenire della ferrovia. Voglio, inoltre, mettere in rilievo l’ammirevole costanza dei vostri Parlamentari, che hanno fortemente voluto la realizzazione di questa opera”.
La cerimonia volge al termine. Tocca al Vicario generale dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, mons. Michele Mincuzzi impartire la benedizione. E’ ormai mezzogiorno: le autorità salgono sul treno che inaugurerà la nuova struttura. Il convoglio è condotto dal capo deposito, Emilio De Giovanni, e dall’ing. di Esercizio, Cesare Soria. Il “via libera” è dato dal capo stazione titolare, Luigi Fanelli.
Il treno “presidenziale” è seguito a poca distanza da quello degli invitati, guidato dal macchinista Tarquino Santarelli: trasporta molti dei pensionati della vecchia e gloriosa Tramvia e i familiari del personale. In ogni città, ad ogni fermata, è una festa di popolo; una festa tanto coinvolgente quanto spontanea, al suono delle fanfare, tra lanci di fiori e applausi. Particolarmente significativa la sosta di Andria, dove diventa protagonista il sen. Jannuzzi, a cui tutti riconoscono un ruolo determinante. Arrivati a Barletta gli uomini politici sono ricevuti dal sindaco Morelli e nel grande piazzale antistante la stazione F.S., dove è stato eretto un palco, si tiene la cerimonia di chiusura della inaugurazione della Ferrovia Bari-Barletta.
Insomma, una giornata davvero memorabile.