"486,00 € PER UNA PARTITA GIOVANILE". LO SFOGO DELLA SOCCER RUVO, MA IL PROBLEMA STA NEL BANDO
Sulla vicenda degli impianti sportivi di Ruvo di Puglia si parla continuamente, ma nulla si è fin qui fatto per risolvere l’annosa vicenda. Da una parte i gestori che devono sopportare elevati costi di gestione, dall’altra il peso di questa gestione che grava sulle società sportive che vogliono usufruire di ore per allenamenti o gare ufficiali. Risultato? Risparmio per le casse comunali, impianti in continuo deperimento e sport di squadra e non, a serio rischio a qualsiasi livello.
Discorso diverso deve essere fatto per quanto concerne il campo sportivo comunale “F. Coppi”. Il nuovo gestore, USD Ruvese, ha effettuato enormi lavori di miglioria per rendere ancor più appetibile il manto in erba sintetica presente all’interno dello stadio comunale. Ma nel bando di gara, mentre si prevede chiaramente una tariffa agevolata per l’uso generico del campo sportivo da parte delle associazioni sportive giovanili, nulla si dice quando queste associazioni usano il campo per partite ufficiali FICG. Per quest’ultimo uso il gestore, colmando la lacuna del piano tariffario, a detta del sindaco Pasquale Chieco, sta applicando alle associazioni giovanili (senza agevolazioni) la tariffa ordinaria stabilita per le associazioni sportive.
“Quando ho saputo – ha dichiarato il primo cittadino – sono subito intervenuto con un provvedimento di indirizzo al gestore il quale tuttavia ritiene di essere nel giusto applicando la tariffa ordinaria senza agevolazioni anche alle associazioni giovanili. Questo il quadro frutto di una tariffa lacunosa di un contratto con il gestore che risale a un bando che abbiamo trovato e che non può essere revocato“.
La vicenda potrebbe risolversi con l’apertura del dialogo, ma nel frattempo raccogliamo lo sfogo di uno degli allenatori della Soccer Ruvo.
Occorre preservare l’attività sportiva a tutti i livelli e in ogni sport e occorre intervenire il prima possibile.
“Il mese scorso – scrive Pasquale Lovino – mentre festeggiavo i miei primi 50 anni, la mia mente volava nei ricordi più belli della mia vita e mi sono soffermato all’epoca di quando si giocava per strada (anche a calcio), utilizzando i giubbotti come pali della porta, con occhio attento e pronti al grido “Arrivano i vigili!! Nascondete il pallone sotto l’auto” e poi dovevamo recuperarlo grazie al compagno più esile che si sporcava di olio. Giocare nella squadra del paese per noi era come raggiungere la serie A.
E quindi arrivò l’epoca di incontrarci tutti alle 14.30 (prima non avevamo i fari) al campo COMUNALE… e ripeto COMUNALE…. ad allenarci.
Il campo COMUNALE… e ripeto COMUNALE…. era pieno di atleti (prima a Ruvo si praticava anche l’atletica) e calciatori sulla pista e in campo (dalle 50 alle 100 unità).
Vedevamo i giocatori del Ruvo e per noi erano miti, modelli da emulare.
Nella bellezza assordante di tutti gli utilizzatori del campo COMUNALE… e ripeto COMUNALE…. si riusciva a sentire il suono delle chiavi attaccate al passante dei pantaloni di MARINO e PINUCCIO, custodi (dipendenti del Comune) della struttura che cercavano con le loro urla di dare un certo ordine.
E’ cosi che siamo cresciuti sportivamente e non.
Tanti ragazzi ruvesi sono diventati miti come quelli che vedevamo ogni giorno e si sono tolti delle soddisfazioni nei campi di categorie, promozione, Interregionale, serie C e qualcuno anche oltre.
Oggi, stranamente, con tante comodità da Ruvo non escono più ragazzi come una volta, anzi non abbiamo più neanche la squadra di calcio del paese (s-venduta dall’amministrazione comunale). Ma questo è un’altra cosa che meriterebbe una ampia riflessione in altre occasione.
Questa magia da un po’ di anni sta svanendo. I ragazzi sono scomparsi dalla strada e la tecnologia li rinchiude in una stanza in casa…..nei casi migliori.
Gli spazi comunali che dovrebbero sostituire la vecchia “strada” per i ragazzi sono fatiscenti e mal gestiti dall’amministrazione locale. Per quelle poche strutture decenti (vedi campo di calcio, palazzetto) ci si è inventati la formula della gestione a privati più o meno regolamentata dall’Ente locale.
OK (senza entrare tanto nel merito della formula anche se rimpiango Marino e Pinuccio) ci può stare, ma il fine dovrebbe essere quello di raggiungere il migliore risultato possibile nel rapporto tra la riduzione dei costi e la conservazione integra e/o migliorativa del bene, senza dimenticare la funzione primaria dello stesso che è quello di essere un bene COMUNE al servizio dei cittadini chiamati a partecipare alle spese attraverso imposte, tributi e quant’altro.
L’esperienza devastante di qualche anno fa (appena terminati i lavori dell’impianto del sintetico) con la “totale privatizzazione” del campo e la scomparsa della squadra del paese con il benestare del Comune, non ha insegnato nulla.
Ora ci ritroviamo punto e a capo.
PER DISPUTARE UN INCONTRO DI CALCIO “CATEGORIA GIOVANISSIMI – ANNI 2002-2003” È STATO CHIESTO €.486,00 (CIRCA €.20,00 A RAGAZZO) CON IL BENESTARE DEL COMUNE. E NON E’ FANTASCIENZA!!!!
Diamo uno sguardo ai nostri paesi confinanti dove il campo costa (da €.20,00 a €.60,00 a partita), compreso nella zona di Bari e dove hanno ancora una squadra di calcio per cui tifare, hanno una gestione comune degli spazi tra le varie società ed a costi abbordabili e le medesime società le battaglie cercano di vincerle sul campo (come uno sportivo) e non con le carte e nelle stanze comunali. In giro le strutture private fanno pagare €.3,50 a ragazzo….sono pazze, quindi?
In particolare, per questo bene e per l’argomento di cui trattasi, al centro dei pensieri di un ente locale ci devono essere i nostri ragazzi (i nostri figli).
Se l’ente locale trasforma “l’unico” bene comune in una struttura privata con costi altissimi, chi ne subisce le conseguenze non sono le società sportive ruvesi (che grazie al loro amore, impegno e giusto guadagno fanno vivere lo sport a Ruvo), ma sono proprio i ragazzi che per non sobbarcarsi di tanti soldini e, non avendo lo sfogo della strada e imbottiti di tecnologia, se ne staranno in una stanza con le conseguenze che tutti conosciamo. Ne deduco che chi amministra e gestisce il bene non ha mai assaporato l’odore del pallone, della terra o dell’erba e dello sport in generale.
Concludo dicendo a te “patetica” amministrazione Comunale: E’ SEMPLICEMENTE UNO SCHIFO DI CUI VERGOGNARSI!!
Concludo dicendo a voi ragazzi: NON MOLLATE E PRENDETE SEMPRE UN PALLONE ANZICHE’ UN JOYSTICK O UN CLICK”.