27 VITTIME E 50 FERITE, MA IL BILANCIO E' ANCORA PROVVISORIO. RECUPERATA LA SCATOLE NERA DI UNO DEI CONVOGLI
Il bilancio è ancora provvisorio, nel frattempo le vittime sono salite a 27, 50 i feriti, alcuni dei quali gravi. La macchina del soccorso lavora incessantemente.
Il sistema telefonico evidentemente non ha funzionato su quella tratta contraddistinta dal binario unico. Il traffico viene regolato da telefonate: quando il treno da Corato sta per partire verso Andria si chiama la stazione per avvisarla e a quel punto il treno in direzione opposta dalla stazione di Andria rimane fermo.
Ma ieri qualcosa è andato storto, qualcosa non ha funzionato causando un disastro.
Nella tragedia, la negatività è stata dettata dal fatto che uno dei due treni usciva da un curvone e quindi era assolutamente impossibile per i macchinisti provare ad abbozzare una frenata. Una decina di chilometri prima e i treni si sarebbero soltanto sfiorati. Così, evidentemente, ieri mattina, intorno alle 11.05, non è stato.
«Bisogna capire dove la catena di controllo non ha funzionato — gli fa eco Massimo Nitti, direttore generale di Ferrotramviaria — e le informazioni importanti sono nelle stazioni. Sulla dinamica dell’incidente, la sfortuna è che sia avvenuto all’uscita di una curva. Così i treni, due convogli moderni, uno del 2005 e uno del 2009, non hanno neanche potuto frenare, mentre avrebbero potuto farlo in un tratto rettilineo se i macchinisti si fossero resi conto del pericolo. Alla velocità stimata di 100-110 chilometri orari si fermano in 250 metri. Purtroppo così non è stato e se non fosse successo a luglio con scuole chiuse e lezioni ferme all’università, ci sarebbero stati più pendolari e sarebbe stato peggio. Comunque gli incidenti vanno sviscerati, abbiamo ritirato le registrazioni delle telefonate e dei fonogrammi che metteremo a disposizione della magistratura».