2600 KM SULLE TRACCE DI ALDO MORO: IL PELLEGRINAGGIO DI DIANA KENNEDY
Una di quelle storie che ti arricchiscono, che meritano di essere raccontate. Ci sono Calentano e Ruvo di Puglia nel viaggio eroico di Diana Kennedy che in compagnia di un asino, Gamin, a piedi sta per concludere il suo pellegrinaggio laico in onore di Aldo Moro che la condurrà a Maglie, città natale dello statista barbaramente ucciso il 9 maggio 1978.
Il suo cammino si è fermato a Calentano, dove, presso il B&B “Il Trullo di Fabio”, è stata accolta in maniera splendida dai proprietari e noi abbiamo avuto il piacere di intervistarla, nel video che alleghiamo all’articolo.
La città leccese dista duecento chilometri, la stanchezza si fa sentire, ma la forza d’animo e mentale di questa donna sono davvero qualcosa che va condiviso e celebrato.
E lo farà il primo cittadino di Maglie che attende Diana e Gamin per festeggiarli e ricordare una volta di più Aldo Moro.
E’ partita lo scorso 17 aprile da un paesino della Francia del Sud per arrivare in Italia il 6 giugno scorso. Tante le esperienze che ha acquisito superando mille avversità, dettate dalle condizioni climatiche, dalle difficoltà della Via Francigena percorsa.
Non voleva che il suo pellegrinaggio diventasse evento mediatico, ma la straordinarietà del suo gesto merita di essere narrato.
Diana è un’artista francese che ha sempre avuto come oggetto d’indagine della sua vita, la storia di Aldo Moro. In Francia in pochi comprendevano questa sua “venerazione” e allora ha voluto far rotta in Italia, per ricercare le tracce dello statista.
Racconta che i francesi del suo paese di questa impresa apprezzano l’aspetto legato al trekking che è un aspetto del suo cammino, ma non il più eclatante.
L’immagine di Moro idealizzata nella sua coscienza si è materializzato dinnanzi ai suoi occhi, attraverso il racconto di coloro che lo hanno conosciuto. Ha fatto tappa a Torrita Tiberina, paesino romano nel quale è sepolto lo statista, e il raggiungere la tomba di Moro, ha avuto una carica emotiva così forte, a tal punto da farle dimenticare le peripezie incontrate lungo il percorso. Ha conosciuto i membri dell’associazione pro-Moro che tra l’altro le daranno la grande opportunità di incontrare a Turi un suo grande amico d’infanzia.
Tutto quello che ha vissuto lungo il percorso è stato rappresentato in un centinaio di disegni, eloquenti nel raffigurare i momenti clou del suo cammino.
Vi sono i disegni dorati per ogni 500km percorsi, altri nei quali il nero è predominante e rappresenta la paura della notte, quando è stata costretta a dormire in tenda, con la preoccupazione che da un momento all’altro qualsiasi animale la potesse azzannare. O quando l’asino ai piedi delle Alpi è caduto in un dirupo e non dava segnali di vita.
Le colorazioni si fanno sempre più infuocate quando devono descrivere i 40° patiti in Toscana, mentre ora la pioggia e i colori freddi sono ricorrenti.
La sua esperienza diventerà un libro-racconto di 2600km d’amore per regalare alla storia l’avventura di Diana e Gamin.