Palazzo Avitaja

185.540 EURO AL COMUNE PER FINANZIARE LE ATTIVITÀ DELLA CITTÀ EDUCANTE

Con un punteggio di 89 su 100, il progetto “Lego: costruiamo insieme la casa, la famiglia, la città” del Comune di Ruvo di Puglia si è classificato al quinto posto, ad appena due punti dal primo, nella graduatoria dei soli 24 progetti finanziati in tutta Italia dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche della Famiglia, nell’ambito del Avviso Pubblico “Educare in Comune – Area A – Famiglia come risorsa” che finanzia interventi per il contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali ed educative per infanzia e adolescenza.

Superando città capoluogo di regione e ottenendo l’intero finanziamento richiesto di 185.540 senza cofinanziamento, “Lego” sviluppa i contenuti del Patto cittadino “Educazione diffusa – Ruvo città educante” sottoscritto nel 2019 dall’Amministrazione Comunale assieme a numerose altre agenzie educative del territorio e ispiratore di tutti gli interventi dell’amministrazione Chieco sui temi dell’infanzia e dell’adolescenza.

Al centro dell’idea progettuale è il tema dell’abitare, declinato fra casa, città, relazioni personali e web.

Beneficiari delle numerose azioni progettate saranno nuclei familiari con figli tra 6 e 12 anni, in cui sono state individuate difficoltà nella cura e nell’educazione dei minori, residenti e in situazioni di ristrettezze economiche e di disagio abitativo.

L’azione 1 “Abitare la casa”, muove dalla considerazione che molto spesso le case non sono posti accoglienti per bambine e bambini: gli spazi familiari e domestici non sono idonei alle attività quotidiane dello studio e del gioco, le condizioni di vita sono problematiche, le relazioni difficili. Il progetto si propone di aiutare venti famiglie a migliorare il proprio ambiente domestico, con tutor ed educatori, ma anche con interventi strutturali, per rendere più serene le condizioni di vita e di relazione all’interno del nucleo e restituire alla casa il ruolo di luogo di formazione con interventi coprogettati con gli stessi bambini e ragazzi.

L’azione 2 “Abitare la strada”, mira a rendere gli spazi pubblici non solo luogo di incontro e di relazione, ma anche campo di formazione, di integrazione e di crescita grazie alla collaborazione con agenzie educative formali e informali; lo sport, il gioco, la partecipazione possono creare senso di appartenenza e cementare la comunità.

L’azione 3 “Abitare la relazione”, intende educare alla convivenza, al rispetto dell’altro da sé. Personale esperto sarà al lavoro sul contrasto alla discriminazione, alla violenza e agli stereotipi di genere. Questa azione prevede interventi di sostegno alla genitorialità ed esperimenti di forme di “genitorialità diffusa” e “cura diffusa dell’infanzia” da parte della comunità educante.

L’azione 4 “Abitare il digitale”, prevede invece percorsi educativi sull’uso del digitale – anche in chiave intergenerazionale – per garantire a minori e famiglie non solo lo sviluppo di abilità informatiche, ma anche una maggiore consapevolezza nell’uso della rete e la conoscenza dei pericoli legati a un uso non consapevole di social.

Il progetto è stato definito al termine di un articolato percorso di coprogettazione realizzato in collaborazione con le scuole cittadine e che ha visto il coinvolgimento diretto di famiglie, cittadini, operatori e di sessanta bambini e ragazzi coinvolti attraverso un’attività ludica di partecipazione.

Dodici i partner che affiancheranno il Comune selezionati tramite avviso pubblico: oltre a cinque scuole cittadine anche sette associazioni.

“Ho sempre ritenuto –  ha detto il sindaco Pasquale Chieco – il percorso della città educante la più importante infrastruttura immateriale messa in cantiere durante il nostro primo mandato. Una opera pubblica essenziale, che deve consentirci di contrastare alla radice i fenomeni di marginalità sociale e di illegalità e di costruire per la nostra città un futuro sereno. Ringrazio davvero per il grande impegno e la competenza specifica la consigliera Monica Montaruli (allora Assessora alle Politiche sociali), che ha coordinato in primis questa progettazione con gli uffici dell’area 6 e con l’Assessora alle Politiche di Comunità Monica Filograno. Ora daremo forza a questo slancio che le ha contraddistinte mettendo a punto tante azioni immaginate, volute e adesso possibili”.

“Da quando abbiamo iniziato a lavorarci – dichiara la consigliera Monica Montaruli – “Ruvo città educante” è stata soprattutto un’idea cui ispirare le nostre azioni quotidiane nella cura di infanzia e adolescenza, ma abbiamo lavorato sempre con pochissime risorse e contando molto sulla sensibilità, sul civismo e sulla passione del volontariato e del terzo settore cittadino. Questo è il primo finanziamento di rilievo che potremo destinare esclusivamente alle azioni concrete previste dal nostro percorso e che consentirà ora agli Assessorati al Benessere e Giustizia sociale e alle Politiche di Comunità di dare forma insieme ai nostri progetti”.

“L’idea forte resta quella di una comunità intera che si fa responsabile della salute e della formazione delle bambine e dei bambini che vivono in contesti di fragilità – dichiara l’assessora Monica Filograno. Percorsi di welfare culturale, in cui l’arte e lo sport sono strumenti di inclusione accessibili a tutti; il sostegno alla genitorialità e la cura diffusa dell’infanzia sono un’alleanza per il futuro: questi sono passi di un cammino solo. Come ci ha insegnato Danilo Dolci, per crescere bisogna essere sognati. E noi vogliamo davvero che questa comunità continui sempre a crescere e a sognarsi migliore ogni giorno”

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